CHE SIA DI RIFLESSIONE…

Quando si avvicinava la sua morte, Alessandro il Grande fece tre richieste ai suoi ministri:

1) Che la sua bara fosse portata dai migliori medici dell’epoca.

2) Che i tesori che aveva venissero sparsi lungo il cammino che portava alla tomba.

3) Che le sue mani restassero fuori dalla bara e alla vista di tutti.

I ministri, sorpresi, domandarono il motivo di queste richieste, ed egli rispose:

1) Voglio che i medici migliori portino la mia bara per dimostrare che non hanno alcun potere sulla morte.

2) Voglio che il terreno sia coperto dai miei tesori perché tutti possano vedere che i beni materiali qui conquistati qui restano.

3) Voglio che le mie mani restino fuori dalla bara di modo che le persone possano vedere che siamo arrivati a mani vuote e ce ne andiamo a mani vuote.

(c) Biagio Russo
Che sia di Riflessione.

Il pensiero di Giordano Bruno sulle Donne.

Torno a scongiurarvi tutti in generale…
che dismettiate quella rabbia contumace e quell’odio tanto criminale contra il nobilissimo sesso femenile; e non ne turbate quanto ha di bello il mondo, e il cielo con suoi tanti occhi scorge. Ritornate, ritornate a voi, e richiamate l’ingegno, per cui veggiate che questo vostro livore non è altro che mania espressa e frenetico furore.
Chi è più insensato e stupido, che quello che non vede la luce? Qual pazzia può esser più abietta, che per raggion di sesso, esser nemico all’istessa natura….

LA RICERCA DELLA VERITA’ – Il peccato originale

Da YouTube – “Biagio Russo – Canale ufficiale”

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”.
(c) Drakon edizioni 2010-2016


Il peccato originale

 

“Adamo ed Eva sono nati contemporaneamente”

ADAMO ED EVA SONO NATI CONTEMPORANEAMENTE

“Staccò quattordici pani d’argilla,e ne mise sette alla sua destra,
e gli altri sette alla sua sinistra.
Dei quattordici stampi
riuniti dalla saggia Esperta:
sette avrebbero prodotto maschi
e gli altri sette, femmine.”

Questo brano è estratto da un importantissimo testo accadico, ma con forti connotazioni sumeriche, dal titolo Il Poema di Atrahasis o Grande Saggio – 1636 a.C.

È impossibile, se non per pura distrazione, non riscontrarlo in un  altro importante documento scritto, però, ben circa 1200 anni dopo: la Bibbia, in Genesi 1,27, in cui troviamo questo passaggio:

27 Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò

Peccato che nelle funzioni religiose, nostrane e non, si faccia riferimento solo e soltanto a Genesi 2, 21-23, cioè alla creazione della Donna dalla costola di Adamo. Io un sospetto ce l’avrei.
Ci sarebbe ancora da dirne, ma ne ho fatta ampia trattazione nel mio primo libro, quindi mi fermo qui, ma non prima di aggiungere che, fonti di studi scientifico-antropologici di matrice CNR e Science, asseriscono che quando pensiamo ai nostri più antichi progenitori, non dobbiamo pensare a una coppia i cui figli hanno popolato il mondo. Non erano l’unico uomo e la donna in vita al momento o le uniche persone ad aver procreato. Questi due individui semplicemente hanno avuto la fortuna di tramandare con successo parti del loro Dna alla maggior parte di noi, mentre il materiale genetico di altri nostri antenati è in gran parte scomparso a causa della selezione naturale e di altri processi.

Concludo con una delle mie massime:
“L’antidoto al condizionamento è sulla strada maestra della ricerca delle origini, quelle origini lontane che si raggiungono solo conducendo una rigorosa ed impegnativa opera di eliminazione delle impurità che ne hanno corrotto il significato antico.
L’antidoto è la Conoscenza.”
————————————
Perché noi non abbiamo commesso nessun Peccato Originale.
Perché la Conoscenza genera la Consapevolezza, “apre gli occhi” e la mente e ci rende meno manipolabili!

(cfr. Biagio Russo – Schiavi degli Dei – l’alba del genere umano
(c) Drakon edizioni 2010)

 

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte 3) ENKI E NINMAH

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”.
(c) Drakon edizioni 2010-2016

Parte 3
ENKI E NINMAH

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

 

 

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte 2) Riflessioni di Biagio Russo

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”
(c) Drakon edizioni 2010-2016

Parte 2
Riflessioni di Biagio Russo

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte I) Il significato di…

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei”

Parte 1
IL SIGNIFICATO DI ANUNNAKI

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

Viaggi “fuori dal corpo”

Tutti gli esseri umani entrano nello stato di “fuori dal corpo” durante il sonno.
Andare a dormire, crollare addormentati, assopirsi è semplicemente un processo di andare fuori fase rispetto allo spazio-tempo fisico; quando ciò accade, i vari stadi si spiegano se visti da tale prospettiva.
Il sonno profondo o “delta” rappresenta il punto in cui la coscienza è completamente distaccata dalla realtà fisica,  di conseguenza il corpo fisico opera su base autonoma con “sistemi di allerta” per richiamare la coscienza se necessario; una forte vibrazione, uno scatto o una contrazione muscolare del corpo è la conseguenza del “rapido rientro”.
Il fatto che la maggior parte delle coscienze umane non ricordi o non riesca a richiamare alla memoria queste escursioni notturne è una prova insufficiente per poter affermare che non si verifichino.

“Immaginazione” è uguale a “intuizione”?

Credo che sia opportuno portare alla Luce (LUX-FERRE) il chiaro e vero significato di due vocaboli molto importanti: immaginazione e intuizione.

Immaginazione è uguale a intuizione?
La risposta è decisamente negativa! Infatti:

IMMAGINARE, dal latino IMAGINARI, da IMAGO, significa “configurare”, cioè “modellare”, “dare forma”, “dare figura” ad immagini nella propria mente; ideare, fingere, supporre;

INTUIRE deriva dal latino INTUERI, composto dalla particella IN, “dentro”, e TUERI, “guardare”.
Quindi, “vedere dentro”,  “guardare dentro attentamente” (Socrate docet).

Pertanto,  nel fare ricerca, in qualunque campo essa si svolga, si può percorrere:

  • una via segnata da un’idea, da una supposizione o da una finzione, cioè “fare finta che sia”, peggior approccio, quest’ultimo, perché manipolativo cioè tendente a “modellare” i fatti a sostegno della propria idea figurativa; tecnica persuasiva utilizzata nella comunicazione/educazione dei bambini e, quindi, estranea al giusto e corretto rapporto tra adulti previsto e ben configurato dalla PNL;
  • un sentiero illuminato dal “sentire” e “vedere” ciò che è dentro di noi, da seguire con determinazione ma, nello stesso tempo, con umiltà, con verifiche e controlli lungo tutto il percorso.

Ovviamente ognuno è libero di fare il percorso che vuole,  io rispetto chi segue una via diversa dalla mia, ma questo non significa che io la condivida, men che meno che la convalidi: sarei falso e incoerente, in disarmonia con me stesso.

Quindi e in estrema sintesi, in relazione alle mie pubblicazioni e agli argomenti da me trattati, mi rendo disponibile, con piacere, a dialogare e dibatterne i contenuti, ma solo se  frutti di un percorso  generato dalle intuizioni e non dalle immaginazioni.

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Il Serpente

Una delle più importanti figure bibliche offesa, insultata, colpevolizzata ed accusata di essere l’attore principe delle peggiori malefatte narrate nell’Antico Testamento, non ultimo, ovviamente essere l’esecutore della “tentazione di Eva”.  La creazione di questo rettile e la sua esistenza è sicuramente ambigua. Ce lo conferma, se ce ne fosse bisogno, il passo della Genesi  in cui troviamo scritto:

Il Serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.

Infatti , l’astuzia va intesa come apprezzamento o come denuncia di un soggetto dal quale bisogna prendere le distanze e non fidarsi?

Un dubbio che la religione cristiana, però, non si pone dal momento che indica il Serpente come la figura rappresentante per antonomasia “il male e la tentazione”.  Ma per un ricercatore, che si pone continue domande, il dubbio rimane- un dubbio che, a ben vedere, è alimentato fortemente dal fatto che certa terminologia e relativa attribuzione di ruoli ha origini non antiche, ma antichissime. Si tratta di migliaia di anni in cui l’icona di questo rettile ha certamente subito modifiche, errate traduzioni, nonché opportune manipolazioni. Sulle varie interpretazioni di questa figura biblica, talvolta anche speculative, chi può dire quale sia quella più giusta, obiettiva o imparziale?  Potremmo stare qui a parlarne ore ed ore senza soluzione; arricchiremmo le nostre conoscenze in materia, ma senza una risposta certa su chi o che cosa fosse questo tanto vituperato Serpente. Ma io mi ritengo un convinto assertore della validità delle attribuzioni letterali originali dei termini, nelle varie culture, nei vari territori e, quel che per me più conta, più antiche possibili. Al momento, “il più antico possibile” è nella letteratura sumera, la letteratura di quella che, secondo le nostre attuali conoscenze, rappresenta la prima civiltà apparsa sulla Terra, sebbene quasi coeva con civiltà confinanti come quella Egiziana e quella Indiana.

Per i Sumeri il Serpente era il detentore dei segreti, rappresentava la conoscenza e la potenza benefica. Se andiamo a vedere come il Serpente veniva considerato anche nelle altre culture e religioni, scopriamo che nell’Antica Grecia rappresentava la rinascita e la rigenerazione: famoso è il simbolo delle arti sanitarie che lo vede attorcigliato al bastone di Asclepio e similmente il drago era considerato creatura benefica e portatore di conoscenza. Per gli Antichi Egizi rappresentava la potenza del Dio Ra che proteggeva il Faraone dai suoi nemici, era ornamento regale e veniva portato miniaturizzato sulla fronte.  Nell’induismo esso rappresenta la Dea Kundalini, la Divina Energia Cosmica.  Era e lo è tuttora nella cultura cinese, quale portatore di buona fortuna (è nota la rilevanza religiosa del drago). E’ figura positiva nel Buddismo, quale protettore di Buddha e lo è anche nel Mitraismo persiano. Nelle antiche culture e religioni mesoamericane è noto il Serpente piumato portatore di civiltà e conoscenza, ecc. ecc.

Quindi, nel complesso il Serpente era, ed in alcuni casi lo è ancora, una figura positiva in netto contrasto con la dottrina cristiana, quella dottrina che in un preciso passo del Nuovo Testamento, nell’Apocalisse di Giovanni, ci offre un quadro evidente della genesi iconografica  del Serpente e della evoluzione subita nei secoli se non nei millenni: il dragone, il Serpente antico, il diavolo, Satana […] Purtroppo evidenza non è sempre sinonimo di chiarezza, men che meno in questo caso in cui ci troviamo di fronte ad un testo, come quello appena citato, che tra i vari libri del Nuovo Testamento è considerato il più difficile da interpretare in quanto si ritiene sia stato scritto con un linguaggio simbolico.

In questo caso, un ottimo strumento di indagine è lo studio etimologico delle parole che ci porta ancora una volta, ma in maniera più mirata, alle origini dei termini compresi quelli che compongono la frase in questione. Allora vediamo che “dragone” proviene dal verbo greco derkomai, “osservare, guardare, vedere”, pertanto in origine era “guardiano”  e che “Serpente antico”, figura biblica dell’Antico Testamento, deriva dall’ebraico nhsh, “Serpente”, che etimologicamente sta per “colui che diligentemente osserva”; il significato di “diavolo”, diàbolos nella Bibbia ellenica dei 70, non va oltre “calunniatore”; infine “satana”, dalla radice verbale ebraica sâtan, sempre nell’Antico  Testamento, viene utilizzato esclusivamente per indicare “un nemico, un avversario, un ostacolatore”.

In sintesi e dopo questo breve percorso di ricerca delle origini, possiamo dare dell’icona Serpente una nuova definizione:

originariamente apprezzato portatore di conoscenza e benessere sia spirituale che fisico, illuminante e protettivo, guardiano diligente osservatore trasformatosi nel tempo in accusatore, calunniatore ed ostacolatore.

Definizione chiara, direi anche soddisfacente, soprattutto documenta e non soggetta a sfumature di interpretazione, ma non ancora completa. Infatti, è molto chiaro che il Serpente fosse un guardiano e diligente osservatore, ma di chi o di che cosa? Accusatore, calunniatore ed ostacolatore di chi o di che cosa?

Come se non bastasse, il brano dell’Apocalisse in questione continua e termina con l’affermazione “… e lo incatenò per 1000 anni”. Si tratta della condanna ricevuta dal Serpente a seguito della sua trasformazione o c’è qualcosa di più, di molto grave?

 

© Biagio Russo – Drakon edizioni, 2010
Tutti i diritti sono riservati.
(per gli opportuni approfondimenti, v. “Schiavi degli Dei”, cap. “Il Serpente”)