In cima si trovava il tempio con l’altare dedicato al dio protettore della città.
Dalle terrazze i sacerdoti osservavano il cielo e le stelle: i Sumeri furono i primi a riconoscere le costellazioni, a calcolare la durata dell’anno e a dividere il giorno in ore.
Alla base della ziqqurat c’erano i magazzini, dove venivano conservati i raccolti; in altri locali, invece, i maestri facevano scuola ai ragazzi.
Un sistema di scale sui fianchi della ziqqurat ne permetteva la salita fino alla sommità.
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Al porto arrivavano e partivano i mercanti con le loro merci.
Le mura della città erano spesse e costruite con mattoni cotti, più robusti di quelli usati per le case.
Le dighe permettevano di controllare le piene del fiume. I canali erano vere e proprie vie navigabili, utili per il commercio, ma anche per difendersi dagli invasori.
Il palazzo reale era la casa del re, oltre che simbolo del potere.
Il cimitero reale era destinato al re, alla regina e a tutta la corte insieme ai loro oggetti preziosi.
La ziqqurat era il centro religioso, economico e culturale della città-stato e le attività commerciali si svolgevano intorno ad essa.