“Festa dei serpari” – dal profano al sacro.

Il   1° Maggio, a Cocullo (AQ), come ogni anno dal 2012, si svolge il tradizionale rito “dei serpari”, un evento di grande richiamo turistico e religioso dedicato a San Domenico, protettore dal morso dei serpenti.
Forse non tutti sanno, però, che l’origine di questo suggestivo evento cattolico ha origini pre-cristiane molto antiche, quando Dea dei serpenti era la divina Angizia (Angitia per i romani).
Considerata anche la Dea della fertilità, Angizia aveva il potere di incantare i serpenti e di neutralizzarne il veleno iniettato con il morso, oltre ad avere il potere derivante dalla conoscenza delle erbe curative.
Le origini latine di Angizia, della quale ci sarebbe ancora molto da raccontare, sono più antiche di quanto si possa pensare; in estrema sintesi, esse passano dalla Persia, dove la troviamo con il nome di Anahita, da Babilonia, come Ishtar, per giungere ad Uruk, la sua città sumera di residenza, in cui era venerata con il nome di Inanna.
Con il massimo rispetto nei confronti di San Domenico e dei suoi devoti, non vanno dimenticate le origini della “Festa dei serpari” ed il loro valore.
La conoscenza del passato ci consente di comprendere il presente e affrontare meglio il futuro.
(c) Biagio Russo

                

Auguri di Buona Fine e Buon Principio

Se in Europa e nella maggior parte degli altri paesi del mondo oggi, in base al calendario giuliano, si considera il 1° gennaio come inizio dell’anno – poco dopo il solstizio d’inverno del 21 dicembre -, non molti sanno che questa data non ha una lunga tradizione.
Per esempio, ancora oggi, nei paesi islamici l’anno comincia in date diverse perché il calendario qui in uso non è quello solare, ma quello più breve lunare.
Gli antichi babilonesi cominciarono a festeggiare il Capodanno circa 4000 anni fa ed esso cadeva in corrispondenza della 1° luna nuova, dopo l’equinozio di primavera.
Più in dettaglio, a Babilonia, la festa del Nuovo Anno era celebrata nel mese di Nisān (primo mese dell’anno babilonese della durata di 30 giorni, corrispondente a un periodo compreso nei nostri marzo e aprile).
L’ Akītu (da cui deriva la parola acchito=inizio), questo era il nome della festa di Capodanno, veniva celebrata per dodici giorni. Tra i vari riti della festa uno dei più significativi vedeva il sommo sacerdote innalzare per ben due volte le tavole su cui è scritto il poema Enuma Eliš, evidenziando la stretta connessione tra la festa del Nuovo Anno e la celebrazione di Marduk come dio supremo del pantheon mesopotamico.
La festa culminava in una lunga processione che, partendo dal “Tempio di Esagila” (trad. Tempio de “la casa di dio la cui testa è posta in alto”), si snodava lungo la “Via della Processione” attraversando la famosa Porta di Ištar e, attraversando il fiume, terminava raggiungendo il “tempio di Akītu”.
In conclusione, al di là delle dimenticate antiche tradizioni che inoltre legavano le festività ai cicli della natura, l’occasione, per me, è comunque piacevole per fare a voi tutti e alle vostre famiglie i miei più cari auguri di Fine Anno e di Buon principio [Akītu 🙂 ]
Biagio Russo
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LA RICERCA DELLA VERITA’ – Il peccato originale

Da YouTube – “Biagio Russo – Canale ufficiale”

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”.
(c) Drakon edizioni 2010-2016


Il peccato originale

 

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte 3) ENKI E NINMAH

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”.
(c) Drakon edizioni 2010-2016

Parte 3
ENKI E NINMAH

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

 

 

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte 2) Riflessioni di Biagio Russo

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”
(c) Drakon edizioni 2010-2016

Parte 2
Riflessioni di Biagio Russo

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte I) Il significato di…

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei”

Parte 1
IL SIGNIFICATO DI ANUNNAKI

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

Semiramide: la leggenda.

Semiramide

Nella precedente newsletter ci siamo lasciati con degli interrogativi:
“Cosa nascondeva la leggenda? Semiramide è esistita?”

Ora aggiungiamo:  in caso affermativo, come e perché una donna, anche se regina, ha avuto tanta importanza nello spirito degli Antichi al punto di personificare, da sola, tutta la potenza e la gloria di un impero costruito da una lunga stirpe di re maschi?

Ora  faremo un percorso di ricerca finalizzato a trovare le risposte a queste domande nella consapevolezza che, qualora le trovassimo, esse genereranno nuove domande e il viaggio continuerà. Come sempre!

Le sue origini

Semiramide è nata ad Ascalon, città fondata dai Filistei sulla costa mediterranea del paese al quale hanno lasciato il loro nome: la Palestina, che è il frutto degli amori consapevoli della dea Derceto, patrona di Ascalon, e di un bel giovane anonimo “che andava ad offrirle un sacrificio”. Presa da vergogna nel partorire, Derceto uccide il suo amante, abbandona il figlio “in un luogo deserto e roccioso”, poi si getta nel lago vicino al tempio, dove si trasforma subito in pesce. Fortunatamente, delle colombe, che nidificavano nei dintorni, si prendono cura del bambino, alcune riscaldandolo con le loro ali altre nutrendolo con imbeccate, prima di latte, poi di formaggio, rubate nelle capanne dei bovari. Dopo un certo tempo, i bovari scoprono quella bambina “di una eccelsa bellezza” e l’affidano al capo degli ovili reali, chiamato Simma, che l’alleva con molta cura e le dà il nome di Semiramide, nome che, secondo Diodoro, è una lieve alterazione della parola “colomba “nella lingua dei Siriani”.

(Jean Bottéro, George Roux – L’Oriente Antico)

Quanti si sono accorti della sovrapposizione della figura di Semiramide con quella di Ishtar?

Secondo Berosso, sacerdote di Marduk, il governo di Semiramide in Assiria avvenne dall’ 810 all’807 a.C.
Sebbene alcuni assiriologi abbiano avanzato dei dubbi su questa reggenza, l’ipotesi rimane a dir poco affascinante; così come “affascinante” e “bellissima” sono due aggettivi che si addicono sia a Semiramide che alla Suprema Ishtar.
Certamente si tratta di un’altra interpretazione della leggenda, che non è affatto incompatibile con quella di Semiramide-Sammuramat regina e guerriera, ma le conferisce una dimensione del tutto diversa. Ecco che, pur comportandosi come un essere umano, Semiramide incarnerebbe la maggiore divinità femminile del pantheon assiro, cioè Ishtar di Ninive.
Ishtar è essenzialmente la dea dell’amore, in particolare dell’amore carnale. Legata, certo, alla riproduzione in quanto ispiratrice e partner dell’uomo nell’atto sessuale, essa si distingue nettamente dalla dea-madre, dalla genitrice, che finirà col soppiantare. È la Donna per eccellenza, bella, desiderabile, «che ama il godimento e la gioia, è piena di seduzione, di fascino e di voluttà», come dice un bellissimo inno, ma anche volubile, perfida e soggetta a violente crisi di collera.
Non ha un vero sposo, tal quale a Semiramide, ma amanti, semi-dei, come Dumuzi-Tammuz, o umili mortali, che lei disprezza e presto respinge (Semiramide li fa sparire) mandandoli agli Inferi o trasformandoli in animali ripugnati.
Rappresentata nuda con i seni sostenuti dalle mani, è circondata da ierodule (prostitute sacre) che portano il suo nome (ishtaritu), e i dintorni dei suoi templi, dove si svolgono riti licenziosi, sono frequentati da cortigiane.
Ishtar, però, riveste anche un altro aspetto, all’apparenza radicalmente opposto: è la dea della guerra, «la coraggiosa», «la dama della battaglia e del combattimento», che cammina in testa agli eserciti, vola «come una rondine» al di sopra della mischia, conduce all’attacco e protegge il re che ha saputo meritare i suoi favori.
Questa Ishtar battagliera è rappresentata generalmente in piedi su un leone o su una leonessa, con l’arco in mano, o mentre brandisce il pugnale a lama curva.
La somiglianza tra questa divinità e la nostra Semiramide salta immediatamente agli occhi. È così che, sposando Semiramide, Ninos ha unito strettamente Ishtar a Ninive, città di cui era il regnante, mentre «la porta di Semiramide» a Babilonia, di cui parla Erodoto nelle sue Storie, non può essere altro che la celebre porta di Ishtar.
Non dimentichiamo, poi, che la dea d’Ascalon, Derceto, madre di Semiramide, non è che una variante locale di Atargatis o Astarte, nomi con i quali per lungo tempo si sono adorate in Fenicia come in Siria-Palestina, sia Ishtar, sia dee semitiche dell’Ovest molto vicine a lei, come Athar o Anat.

Questa storia ci ha già portato molto lontano, troppo lontano forse nel campo della fantasia. La nostra sola giustificazione è che…
…più si prende in considerazione quella diavolessa di Semiramide, più lei diventa affascinante!

(cfr.: Jean Bottéro, George Roux – L’Oriente Antico)

Semiramide – anteprima

Semiramide

Cinque sillabe, al tempo stesso dolci e stimolanti, amiche della memoria; un nome che pochi ignorano e che, per lo più, evoca una regina d’Oriente, leggendaria e sensuale, vagamente in rapporto con Babilonia e i suoi “giardini pensili”. Ma quanti nostri contemporanei conoscono la leggenda di Semiramide?
E quanti ricordano lo straordinario successo che essa ebbe durante tutta l’Antichità greco-romana, poi, stritolata e irriconoscibile, dal Rinascimento fino alla metà del XIX secolo?

Cosa nascondeva la leggenda? Semiramide è esistita?

(Jean Bottéro, George Roux – L’Oriente Antico)

(continua nell’invio della prossima newsletter)

La ziqqurat

 

  1. In cima si trovava il tempio con l’altare dedicato al dio protettore della città.
  2. Dalle terrazze i sacerdoti osservavano il cielo e le stelle: i Sumeri furono i primi a riconoscere le costellazioni, a calcolare la durata dell’anno e a dividere il giorno in ore.
  3. Alla base della ziqqurat c’erano i magazzini, dove venivano conservati i raccolti; in altri locali, invece, i maestri facevano scuola ai ragazzi.
  4. Un sistema di scale sui fianchi della ziqqurat ne permetteva la salita fino alla sommità.
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Ricostruzione della città sumera di Uruk

  1. Al porto arrivavano e partivano i mercanti con le loro merci.
  2. Le mura della città erano spesse e costruite con mattoni cotti, più robusti di quelli usati per le case.
  3. Le dighe permettevano di controllare le piene del fiume. I canali erano vere e proprie vie navigabili, utili per il commercio, ma anche per difendersi dagli invasori.
  4. Il palazzo reale era la casa del re, oltre che simbolo del potere.
  5. Il cimitero reale era destinato al re, alla regina e a tutta la corte insieme ai loro oggetti preziosi.
  6. La ziqqurat era il centro religioso, economico e culturale della città-stato e le attività commerciali si svolgevano intorno ad essa.