La Festa Nazionale del Gatto ricorre il 17 febbraio ed è nata nel 1990, ma il Giorno Internazionale del Gatto ricorre l’8 agosto di ogni anno, fu creato nel 2002 dall’International Fund for Animal Welfare.
A prescindere dalle due ricorrenze, che hanno assunto principalmente connotati commerciali, come spesso avviene, questo piccolo felino riceve un’alta considerazione fin dal 1500 a.C., epoca in cui compaiono nelle rappresentazioni tombali egizie.
Gli antichi egizi chiamavano il gatto “myeu”, un sostantivo che potremmo tranquillamente definire onomatopeico.
Della sua “adorazione” ne abbiamo un’ autorevole testimonianza.
Diodoro Siculo, nella sua straordinaria opera “Biblioteca storica” I, 86, ci racconta che:
“Dal momento che gli Egiziani, nel rendere onore agli animali, compiono riti tutti mirabili e al di là del credibile, ciò crea gravi difficoltà a chi ne ricerca le cause.
Ora, i loro sacerdoti detengono su questo argomento un precetto segreto che non si può svelare, ma che la maggioranza degli Egiziani presentano. Noi, qui, ne presenteremo una parte assolutamente favolosa e tipica della semplicità primitiva. Affermano, infatti, che gli dei esistiti dall’origine, i quali erano pochi e sopraffatti dalla moltitudine degli uomini nati dalla terra, si fecero simili a certi animali, e in questo modo sfuggirono alla crudeltà ed alla violenza di quelli.
Ma più tardi, quando ebbero avuto il sopravvento su tutti gli elementi del cosmo, rendevano grazie ai responsabili della loro salvezza iniziale e consacrarono quelle specie alle quali si erano resi simili e insegnarono agli uomini di allevare gli animali in modo sontuoso quando erano in vita e a seppellirli una volta morti.”
I gatti hanno un legame “magico” con il mondo invisibile.
Proprio come i cani, che sono i nostri guardiani nel mondo fisico e darebbero la loro vita per salvarci, i gatti sono i nostri protettori dell’energia spirituale e farebbero di tutto per proteggerci quando la nostra energia si abbassa.
Quando siamo svegli, il gatto “ripulisce” la nostra casa dalle energie intruse. Quando dormiamo, filtra e trasforma quest’energia. Spesso il gatto cerca e guarda nel “nulla”… vede le cose che noi non vediamo.
Spesso, il gatto che va in una casa che non conosce inizia a miagolare, non lo fa solo per attirare l’attenzione, è una sorta di avvertimento che sta dando: sente che la qualità di energia deve migliorare in quel posto.
I nostri problemi quotidiani e lo stress sono assorbiti dal gatto. Infatti quando c’è troppa energia negativa è comune per il gatto sentirsi più debole.
Naturalmente il gatto non è l’unico responsabile per il bilancio energetico della casa, più c’è armonia nel vostro ambiente, meno dovrà filtrare l’energia negativa e, quindi, sarà più felice e più sano.
Quando dormiamo i nostri corpi, astrale e fisico, si separano; i gatti di solito ci accompagnano e ci proteggono in questi viaggi astrali oppure proteggono il nostro corpo astrale, oltre a prendersi cura di noi contro le energie spirituali indesiderate mentre dormiamo.
Queste sono le ragioni per il quale a loro piace dormire con noi nel letto.
Il gatto è un trasformatore di energia che aiuta nella guarigione. Ci insegna ad amare cioè non a sottometterci, ma ci insegna quell’amore gratuito che fa la differenza. La fiducia del gatto va guadagnata e bisogna imparare a rispettarla. Dopo di ché vi mostrerà affetto quando si è realmente pronti.
I gatti riflettono l’amore.
Dal punto di vista energetico, le persone che sono allergiche ai gatti sono persone che nella loro vita hanno difficoltà a lasciarsi andare all’amore.
Se non avete mai avuto un gatto e all’improvviso ne arriva uno nella vostra vita è perché avete bisogno di un gattino in quel momento specifico. Il gatto è disposto ad aiutarvi. Se non è possibile tenerlo con voi, è importante trovargli una casa.
Per finire, cercate di osservare come i gatti reagiscono a chi viene a farvi visita in casa. Spesso stanno cercando di proteggervi da energie negative.
(cfr. L.C.)
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Vi mostro questa foto, anche se datata, con la mia gatta sacra.
Per inciso, stavo leggendo una monografia sulla Mesopotamia.