(recensione su Macrolibrarsi del 2013)
L’intento principale di “Schiavi degli Dei“, esplicitamente dichiarato dall’autore stesso, è quello di farci fare una riflessione accurata sull’origine fisica dell’umanità, della terra e del sistema solare. Ci sentiamo di dire che il bersaglio è stato centrato in pieno.
La miccia della curiosità di approfondire e di capire sicuramente viene accesa, pur non venendo completamente soddisfatta, perché come accade per ogni teoria seria, l’autore in nessun modo impone il suo pensiero come “la verità”, anche se lo fa apparire sicuramente come una spiegazione molto molto probabile.
Il lettore potrà trovarsi in accordo o in disaccordo con le risposte che l’Autore propone, ma certamente i dubbi che Biagio Russo fa serpeggiare nella nostra mente, tra la moltitudine di conoscenze che abbiamo sempre tutti più o meno date per scontate, sono assolutamente legittimi e inattaccabili, sostenuti in maniera integerrima e professionale tanto che non tarderanno a mettere le loro radici.
Per quanto sia una tesi ormai avvalorata ed accettata, forse a malincuore, anche dalla Chiesa cristiana, molto interessante è scoprire nella misteriosa civiltà Sumera le origini della cultura ebraica e della Bibbia, consapevolezza che risponde in modo credibile e condivisibile a non pochi paradossi che non avevano mai trovato una giustificazione razionalmente accettabile, se non “parola di Dio”.
E’ questa la soluzione a tante incongruenze? Noi non lo sappiamo e certamente nemmeno l’autore ce lo impone, ma per lo meno queste spiegazioni, quelle incongruenze, date forse dall’interpretazione fortemente influenzata dei libri “sacri” nei secoli, le hanno superate in maniera indiscutibile.
L’autore porta avanti fin dall’inizio una meticolosa ricerca che coinvolge storia, scienza, filosofia, archeologia, astronomia, etimologia, letteratura, religione ed esoterismo (i 360° possono prevedere qualcos’altro?), con il grandissimo pregio, viste le premesse e la vastissima cultura e competenza messe in campo, di non scrivere un libro mattone rivolto ai pochi appassionati e addetti ai lavori. Questo è un libro che può essere agevolmente letto da tutti, in quanto Biagio Russo riesce a trattare l’argomento, piuttosto ostico in verità, vista la moltitudine di punti di vista da cui viene esaminato, in modo semplice, chiaro, diretto e addirittura piacevole, senza mai banalizzare i temi trattati. Crediamo che per un saggio di questo genere non sia un pregio da poco.
Un libro che di “esoterico” non ha nulla e addirittura ci permette di comprendere, come trattato mitico/storico il libro esoterico per eccellenza: la Bibbia. Che risulta essere da questa prospettiva la testimonianza fedele, di fatti e di avvenimenti assolutamente materiali, fisici e terreni.
Ogni affermazione che l’autore propone è supportata da citazioni di testi originali o di precedenti autorevoli studi a firma di noti e accreditati studiosi. A Biagio Russo il grande merito di aver reso la sua ricerca un cammino davvero coinvolgente, nonostante la portata, un vero percorso di conoscenza profonda. Tutte le prove presentate in maniera organica sono assolutamente convincenti e fanno della teoria esposta una ricostruzione lineare ed attendibile di avvenimenti che a tutt’oggi continuavano ad avere non poco di misterioso ed inspiegato.
Non sappiamo dire appunto se la versione di Nibirù e degli Annunaki & c. sia “la spiegazione”, ma certamente è “una spiegazione”, attendibile e giustificata, molto di più della favola di Adamo ed Eva e della biscia cattiva, o della teoria darwiniana dell’evoluzione dell’uomo sempre alla ricerca di quell’anello mancante che non vuol saperne di smettere di essere mancante. La Teoria di Biagio Russo (che per altro non è la sua teoria, ma ampiamente condivisa da autorevoli esperti di fama internazionale), l’anello mancante, per esempio, l’avrebbe scovato, certo in maniera incredibile per chi, date le nostre premesse culturali, filosofiche e religiose, non affronti il testo con mente aperta e particolarmente elastica.
Abbiamo molto apprezzato l’assenza totale di atteggiamento polemico (a cui sarebbe stato molto facile indulgere, dato l’argomento e i precedenti) nei confronti della scienza e delle teorie ufficiali, nonché della religione e della sua spesso diffusa intransigenza. In effetti personalmente siamo molto lontani dal pensare che la prima spiegazione di ogni teoria lacunosa o che col tempo non regge il confronto con la verità, sia per forza da attribuire alla malafede o all’incompetenza (le spiegazione alternative e a nostro avviso più attendibili sono numerosissime). Biagio Russo si limita a sottolineare le falle, senza andare per forza a caccia di inutili capri espiatori; preferisce dedicare le sue energie a qualcosa di più utile e produttivo, come la ricerca della verità, rispondendo non esplicitamente a tutte le eventuali critiche con spirito obiettivo, oculato e certamente molto professionale.
Il suo metodo risulta di fatto inattaccabile. “Schiavi degli Dei” si conclude, come abbiamo detto, senza un’esplicita presa di posizione dell’autore, altro atteggiamento sicuramente apprezzabile, perché lascia al lettore lo stimolo e il piacere di approfondire ulteriormente l’indagine.