Che vi piaccia o no, tutto quello che accade in un determinato momento è il risultato di scelte precedenti.
Sfortunatamente molti le operano senza rendersene conto e perciò non le considerano tali, anche se in realtà lo sono.
Se io vi insultassi, molto probabilmente vi offendereste; se vi facessi un complimento, molto probabilmente ne sareste contenti o lusingati.
In entrambi i casi, se riflettete, fareste una scelta.
Potrei insultarvi e voi potreste scegliere di non offendervi; potrei farvi un complimento e voi potreste scegliere di non prenderlo in considerazione.
In altre parole, molti di noi — anche se continuano a fare un’infinità di scelte — reagiscono solo in base a riflessi condizionati, scatenati continuamente dalle persone e dalle circostanze e trasformati in comportamenti prevedibili. Tali riflessi ricordano quelli studiati da Pavlov, famoso per aver dimostrato che se a un cane viene somministrato del cibo ogni volta che suona un campanello, entro breve tempo incomincia a salivare non appena sente il trillo, perché associa uno stimolo a un altro.
La maggior parte delle persone sviluppa, per effetto dei riflessi condizionati, risposte ripetitive e prevedibili agli stimoli dell’ambiente in cui si trova. Le reazioni individuali vengono, a quanto pare, innescate automaticamente dalle persone e dalle circostanze; in realtà, esse costituiscono le continue scelte che nella vita operiamo inconsciamente.
Se per un istante osservate dall’esterno il processo decisionale nel momento stesso in cui effettuate una scelta, la trasportate dal livello inconscio a quello conscio. Questa procedura vi consente di ottenere una grande quantità di energia.
Quando operate una scelta — qualsiasi essa sia — ponetevi due interrogativi:
1. Quali sono le conseguenze della scelta che mi accingo a fare?
In cuor vostro le saprete subito individuare.
2. La scelta che mi accingo a compiere porterà la felicità a me e a quelli che mi circondano?
Se la risposta è positiva, la scelta va attuata;
se, al contrario, vi suscita angoscia per voi stessi o per quelli che vi stanno vicino, rinunciateci: è tutto così semplice.
Tra le innumerevoli scelte che si presentano ogni secondo, ne esiste una sola capace di generare la felicità per noi e per gli altri.
La scelta giusta porterà a una forma di comportamento definita «giusta azione spontanea», ovvero l’azione giusta al momento giusto, la risposta adatta a ogni situazione, l’azione che arricchisce l’individuo e tutti coloro che ne vengono influenzati.
L’universo si avvale di un meccanismo molto interessante che aiuta l’uomo a fare spontaneamente le scelte opportune e che è regolato dalle sensazioni corporee. Il nostro corpo avverte infatti due tipi di sensazioni: di benessere e di disagio.
Al momento di compiere una scelta cosciente, concentratevi sul vostro corpo e chiedete a esso:
Cosa succede se effettuo questa scelta? Se avvertite una sensazione di benessere, la scelta è giusta;
in caso contrario, è inadeguata.
Sebbene per alcuni le sensazioni di benessere e di disagio siano localizzate nell’area del plesso solare, per gran parte degli individui esse vengono percepite nella regione cardiaca.
Concentrate la vostra attenzione nell’area del cuore, interrogatelo sul da farsi e aspettate che vi dia una risposta: una risposta fisica, sotto forma di sensazione, anche se estremamente lieve.
(cfr. Deepak Chopra)