(tratto da da “Nexus New Times” n. 91, aprile/maggio 2011)
Nel filone delle opere dedicate alle autentiche origini del genere umano, che facendo riferimento in particolare ai testi originali di origine sumera e babilonese implicano l’intervento esterno di una civiltà extraterrestre nell’antichità più remota per la genesi dell’Homo sapiens sapiens, si inserisce a buon diritto e con eccellenti credenziali questo saggio, che seppur non aggiunga nulla di fondamentalmente nuovo allo scenario della discesa degli “dei” sulla Terra e della loro interazione con gli uomini, lo rielabora contestualizzandolo e arricchendolo di nozioni, ipotesi e documentazioni estremamente valide.
Mi ha particolarmente copito la sezione del libro in cui si affronta la questione della realie identià del “serpente” e del cosiddetto “peccato originale”, le cui argomentazioni e conclusioni sono ineccepibili e per certi versi addirittura sbalorditive, ma l’intero volume nel suo complesso è molto interessante e assai ben esposto.
Nel leggerlo, si viaggia a ritroso sino agli albori delle nostre origini e si ripercorrono le vicende che hanno portato alla nostra creazione, avvenuta tramite l’ibridazione dell’Homo erectus con gli dèi Anunnaki, allo scopo di creare un manipolo di lavoratori che servissero questi ultimi. In definitiva, siamo nati come schiavi progettati per rimanere rigorosamente ignoranti, inconsapevoli e incapaci di ribellarsi, ma come viene magnificamente tratteggiato dalle vicende riportate e analizzate in questo saggio, un evento improvviso ha scombinato quello che potrebbe essere definito come “il progetto”, e il resto è storia.
Un libro assai ben scritto e documentato, corredato di immagini e tabelle, che merita senz’altro un posto di rilievo nella vostra biblioteca.